Premessa del Presidente della Giuria per il Catalogo Arti Visive
Cari artisti, cari colleghi, cari amici, è per me ancora una volta un piacere darvi il benvenuto o il benritrovato al Premio Firenze, appuntamento che da anni celebra la forza inesauribile dell’Arte e il coraggio di chi, attraverso la propria sensibilità, sa dare forma all’invisibile, sia nelle lettere che nelle arti visive.
Si tratta soprattutto di creatività.
Oggi, più che mai, parlare di creatività umana significa parlare di futuro. La creatività non è solo produzione di immagini o parole: è esperienza vissuta, è biografia che si intreccia con la storia collettiva, è l’impronta irripetibile che ciascuno di voi e di noi lascia nel mondo.
L’Arte è il nostro modo di ricordare che l’essere umano non è solo calcolo ma, soprattutto, emozione, immaginazione, intuizione: è creatività.
Ma viviamo in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale ci sorprende ogni giorno: scrive, compone, imita, purtroppo anche dipinge… Ma c’è qualcosa che nessuna macchina potrà mai sostituire: la scintilla autentica che nasce da un cuore che pulsa, da uno sguardo che si commuove, da una mano che trema davanti a una tela bianca, da una intelligenza guidata comunque da istinto creativo.
Ecco perché un Premio come questo ha un valore ancora più grande oggi: perché ci ricorda che la tecnologia può affiancarci ma non potrà mai sostituire il mistero di un gesto creativo. L’artista, con la sua opera, è testimone della libertà più radicale: quella di inventare ciò che non esiste, di trasformare la realtà in poesia, di aprire strade nuove là dove gli altri vedono solo confini.
La Giuria ha profondamente avvertito questi sentimenti e compreso come l'esercizio di questi valori sia una risposta chiara a salvaguardia del riscatto dell'azione diretta umana...
Vi invito dunque a vivere questo Premio non solo come una competizione, ma come una celebrazione della vostra capacità di immaginare, di sognare, di dare forma al presente e al futuro. Ognuno di voi, con la sua arte, è custode di un patrimonio che appartiene a tutti.
Mi sia concesso, infine, chiudere questo saluto con i giusti ringraziamenti al Presidente Cellai, cui si deve il duro lavoro per varare anche questa edizione, assieme a tutti i suoi collaboratori, in primis la segretaria Roberta Fiorini e Giusi Celeste, che ha curato la comunicazione via social di questa 42esima edizione del Premio, 31esima per le Arti Visive. E grazie ancora una volta soprattutto agli artisti che hanno aderito al progetto augurando loro di poter continuare a creare senza paura, senza compromessi, con la certezza che la loro voce, unica e irripetibile, è ciò di cui questa società troppo “impegnata” ha proprio bisogno.
Riccardo Saldarelli
Presidente della
Commissione Giudicatrice per le Arti Visive